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No, ragazzi: Conor McGregor non è il migliore della storia delle MMA

Conor McGregor non è il migliore della storia delle MMA. Fanboy o no, accettatelo. Lo dicono i fatti, perché pur essendo stato il primo champ champ della storia UFC è comunque stato raggiunto da Daniel Cormier e Amanda Nunes, e soprattutto il suo apporto meramente sportivo è stato comunque inferiore rispetto a campioni UFC come Georges St-Pierre, Jon Jones, Ronda Rousey – di cui vi parleremo presto – e tanti altri.

Ma, allora: perché Conor McGregor è ritenuto lo spartiacque fondamentale per la crescita delle MMA? Semplice, non è il migliore in senso tecnico o sportivo, ma è il fighter più importante che gli ottagoni di tutto il mondo abbiano mai visto.

Importante perché ha sdoganato l’immagine del samurai che andava in guerra dentro la gabbia, del marzialista e di tutte quelle bellissime favolette che, fino a qualche anno fa, si raccontavano quelle 4 persone su 100 che guardavano le MMA. Adesso, i numeri sono assolutamente cambiati: su 100 persone saranno almeno 60 o 70 a sapere cosa siano le arti marziali miste, e i numeri salgono ancora quando si parla del personaggio Conor McGregor. Perché il trash talking, le uscite fuori dalle righe, i carrelli scagliati contro i pullman, non hanno fatto altro che accrescere il mito social di un atleta che aveva già incantato tutti dentro l’ottagono. L’eco di queste gesta, positive e negative, è arrivato sino al pubblico mainstream, alla gente comune, che subito si è schierata da una parte piuttosto che dall’altra ergendosi a tuttologo delle MMA.

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Certo, si potrà sindacare sul fatto che “i nuovi fan” delle mixed martial arts non avranno chissà quale background o conoscenza approfondita del settore, ma di fatto chi l’aveva agli inizi? Bisogna accettare che, come in tutti gli sport, la gente ha cominciato ad affezionarsi all’individuo e non alla disciplina. Una cosa che è successa in qualsiasi sport: dal basket con Michael Jordan al golf con Tiger Woods, passando per il calcio con Cristiano Ronaldo e con la boxe per quanto riguarda Mike Tyson. Tutti esempi buttati lì un po’ a casaccio, ma che ci servono per porvi un quesito: secondo voi, la gente conosce più il pugilato o Mike Tyson? Le vostre mamme, i vostri nipoti, le vostre trisavole – qualora fossero vive – conoscono più Cristiano Ronaldo o il calcio?

Ebbene, affezionatissimi, questi esempi non sono altro che lo specchio di quanto accaduto con le MMA dall’avvento di Conor McGregor. Per cui, onde evitare di tediarvi troppo, lasciate che vi lasci con un consiglio per parte, che siate detrattori o supporter sfegatati di Notorious non importa.

PER GLI HATERS: Conor McGregor non è uno stolto, non è uno sprovveduto. Se le MMA hanno visto il proprio bacino d’utenza crescere in maniera esponenziale negli ultimi 5 anni, il merito è soprattutto suo. Il trash talking, i modi sopra le righe e il suo atteggiamento da heel del pro-wrestling è parte di questo processo di crescita, per cui accettatelo: dovete soltanto ringraziarlo.

PER I TIFOSI: non pensate che Conor McGregor sia il Messia, il fighter più forte di sempre. Khabib Nurmagomedov ne ha esposto i difetti, idem Nick Diaz. Parliamo, nel caso di Notorious, di un grandissimo striker, uno dei migliori della storia, ma non è affatto il migliore. Il wrestling difensivo, per quanto d’élite, è sempre stata una lacuna importante dell’irlandese, che comunque resta tra i pesi leggeri più forti della storia recente.

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