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Garcia Amadori a TuttoMMA: “I perdenti trovano scuse, i vincenti trovano soluzioni”

Ancora spazio per la lunga intervista con il fondatore dell’MMA Atletica Boxe Garcia Amadori, con cui abbiamo approfondito diversi aspetti del combattimento e della situazione delle mixed martial arts italiane.

Qual è la tua visione sullo striking nelle MMA? Come imposti lo stand-up game dei tuoi ragazzi?

Lo striking è uno stand up e va adattato. Non si può utilizzare il pugilato, la muay thai, il bjj o anche il wrestling singolarmente. La chiave è trovare il giusto concatenamento in ogni cosa. Per lo striking varia molto. Possiamo prendere elementi dal karate, dalla boxe e dal taekwondo, ma si deve prendere solamente ciò che serve. Dopo di che si deve renderlo funzionale. Molte volte si vedono delle cose, ad esempio su YouTube, che sono molto estetiche ma che hanno poca funzionalità. Questo non va bene. 

Nello striking è molto importante il footwork assieme agli spostamenti. È importante avere un disegno sul movimento e sull’equilibrio, sul quale il metodo All Points si basa molto visto che il combattimento è equilibrio. Tutto questo, poi, lo porto ai ragazzi. Con degli esercizi adattati, degli allenamenti particolari e profondi e delle dritte giuste, gli faccio imparare quello che serve per affrontare gli avversari. Il lavoro, ovviamente, cambia da avversario ad avversario. Se mi accorgo che un avversario ha una particolarità, una predisposizione a fare una determinata cosa, allora mi concentro su quel tipo di lavoro.

L’allenamento quindi è molto variabile, questa è la cosa più importante. Questo però non riguarda solo lo striking, vale per ogni altra disciplina. È importante andare a fare dei lavori che enfatizzino l’atleta. Ricordiamoci che ogni atleta ha la sua particolarità e bisogna sapergli accendere una fiamma dentro per sviluppare ulteriormente quello che di buono ha. Dopo gli si danno altre nozioni per completare la loro crescita. Un’altra cosa molto importante è la strategia, anch’essa parte del metodo All Points. Senza strategia non si può pianificare un lavoro adatto allo scopo che devi raggiungere. La strategia è importantissima e vale per tutti gli atleti. Mi è capitato di allenare degli atleti che magari non sono cresciuti con me e che avevano lacune evidenti. Con loro ho dovuto colmare queste lacune. Con che cosa l’ho fatto? Proprio con la strategia. Quindi, tutto è collegato e niente viene lasciato al caso.

Dove vedi il movimento professionistico delle MMA in Italia tra 2 o 3 anni?

Ora andremo incontro ad un problema grande quale è il coronavirus. Diventerà difficile allenarsi a causa delle varie restrizioni che ci saranno. Dico sempre che i perdenti trovano scuse, mentre i vincitori trovano soluzioni.

Ecco, questo è un po’ il motto che dovremmo adottare adesso. Tutta questa situazione sulle MMA, che sono considerate uno sport secondario come tutti gli sport da combattimento in Italia, avrà un impatto duro. Noi di All Points ci stiamo preparando per affrontare questo urto, a breve uscirà un programma particolare. Bisognerà fronteggiare una soluzione fatta di problemi organizzativi per quanto riguarda gli allenamenti, problemi per le palestre e anche per gli atleti che non potranno esprimersi al meglio. Ma è proprio qui che i forti, coloro che sanno fare il proprio mestiere, e che hanno qualità e potenzialità, salteranno fuori.

Ora faranno la differenza. Chi arranca, chi è un parassita, invece, avrà grosse difficoltà. È un periodo duro, che arriva proprio nel momento in cui in Italia, grazie al lavoro di pochi, oltre che dei fighter, si stava muovendo qualcosa. Tutti i mali non vengono per nuocere: questo momento farà moltissima selezione.

Si ringrazia il Maestro Garcia Amadori per la gentilezza e la disponibilità.

 

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