Garcia Amadori è un uomo, prima che coach, dalla vita molto interessante. Da sempre con una visione personale degli sport da combattimento e nello specifico delle MMA, il fondatore dell’MMA Atletica Boxe è anche colui che ha istituito il metodo All Points.
Una metodologia frutto delle sue visioni personali e dei tanti anni di studio, compresi i diversi pregressi in giro per il mondo: per questo noi di TuttoMMA abbiamo deciso di intervistarlo, con Garcia che ci ha raccontato diversi aneddoti personali a partire dalle sue esperienze brasiliane in cui lavorò a stretto contatto con un giovanissimo Edson Barboza.
Ho conosciuto Edson Barboza ed il suo maestro, Anderson França, parecchi anni fa in Brasile perché entrambi sono della stessa città di mia moglie, che è italo-brasiliana. Sono di Nova Friburgo, che è questa città che si trova a due ore da Rio. Dopo averli conosciuti mi sono recato nella loro palestra, e quando hanno potuto avere confidenza con me mi hanno chiesto di fare delle lezioni sullo striking, esattamente sul footwork e sul pugilato.
Ho iniziato a seguire Barboza in quel mesetto che ero lì, iniziando a fare qualche lezione. E quindi è nata questa amicizia, e nel gruppo c’era anche Marlon Moraes: ho conosciuto anche lui, era giovanissimo. Ma anche lo stesso Barboza avrà avuto 18 anni. Tutto il loro gruppo era molto unito, ed io sono stato lì ad allenarmi un po’ con loro: ho fatto un po’ di lotta, un po’ di passate – di colpitori, ndr – a Barboza insegnandogli footwork e delle skills di pugilato. Un aneddoto: quando facevo le passate a Barboza il suo maestro è rimasto molto sorpreso, gli è piaciuto veramente tantissimo e proprio il maestro mi ha chiesto di imparare a farle così anche lui.
Mi disse: “Garcia, vedrai che quando torni farò le passate come le fai tu”, era rimasto veramente stupido dal mio modo di fare le passate ai colpitori. Lo stesso Barboza era una persona umilissima, si sono messi a voler imparare perché avevano capito che potevano apprendere qualcosa e mettersi lì a chiedere delle lezioni non è da tutti. Parliamo di un gruppo molto umile, e di persone disposte ad imparare e a mettersi in gioco sempre. E soprattutto persone molto intelligenti: perché quando si rendono conto di essere di fronte ad una persona che può dargli qualcosa, e si mettono a fare una lezione con te, ciò vuol dire che sono delle persone intelligenti.
Qui in Italia è molto difficile vedere una cosa del genere, a mio parere. Quindi, in quel periodo lì ho avuto questa conoscenza con loro. Certo, Barboza era già un campione al tempo: nella muay thai aveva vinto tutto quello che c’era da vincere, aveva tanti titoli e stava già facendo MMA, stava incominciando.
Era già un atleta forgiato. Difatti, su YouTube, ci sono vari filmati in cui si vede la fase in cui insegno a Edson Barboza. Ovviamente sono andato anche in altre palestre, come il Brazilian Top Team: anni fa, ma parlo di anni e anni fa, era molto conosciuta e rinomata, c’erano tanti campioni. Anche lì mi sono allenato con loro.
A quei tempi c’erano Toquinho, Murillo Bustamante e altri, era un bel team molto forte e da cui sono usciti tanti campioni. Quindi ho avuto varie location in cui sono stato, però posso dire che già allora avevo visto dei gap, notando che sotto alcuni aspetti non erano completi. Già lì avevo avuto i primi sentori sul fatto che non era tutto oro ciò che luccica. Già lì avevo in mente il mio metodo, il mio sistema.