UFC 251 – SCROLL DOWN TO READ THE INTERVIEW IN ENGLISH
UFC 251 – Volkan Oezdemir risponde al telefono e subito ci scambiamo i classici convenevoli. È molto calmo e rilassato e dopo qualche minuto iniziamo l’intervista. Anche lui ci porta una nuova esperienza in questo periodo storico per il mondo e per le MMA. Infatti, Volkan farà parte questo sabato del primo evento in assoluto nella “Fight Island” di Dana White, contro il campione Rizin, Jiri Prochazka. Ecco a voi il risultato trascritto delle domande che abbiamo fatto a “No Time” Oezdemir, a cui mandiamo un grande in bocca al lupo per l’incontro e ci auguriamo possa tornare presto in Italia, magari a festeggiare (noi siamo pronti da subito!).
Puoi dirci cosa pensi dell’emergenza covid-19 e come è cambiata la tua vita quotidiana e la tua preparazione?
Il virus non ha cambiato molto della mia routine di allenamento. Durante la quarantena andavo ogni giorno nella mia palestra privata con due compagni di allenamento, quindi, anche durante l’epidemia, mi allenavo ogni giorno. Inoltre, in Svizzera il virus non ci ha colpito così tanto come in Italia, e il governo ha posto “solo” un limite massimo di cinque persone per gli allenamenti. La mia vita quotidiana è stata diversa solo perché non potevo andare nella palestra in cui di solito mi alleno, e poi perché nessuno poteva lasciare propria città se non per motivi di lavoro.
Dove ti trovavi quando tutto è iniziato?
Prima che scoppiasse l’epidemia in Europa ero in Thailandia. Mi ricordo che là il virus stava già diventando pericoloso. In particolare, mi torna in mente il momento in cui, durante il Capodanno cinese, all’improvviso molti cittadini cinesi sono arrivati in Thailandia per le vacanze. Vederli con le mascherine girare per le strade è diventata in pochi giorni una consuetudine ma nessuno sapeva davvero cosa stesse succedendo e quanto fosse pericolosa la situazione. Sono rimasto in Thailandia per altre due settimane e ho visto la faccenda peggiorare ogni giorno di più, così, appena ci è arrivata voce che c’era il rischio che chiudessero i voli internazionali, abbiamo deciso di partire subito e di tornare in Svizzera. Sono tornato a casa appena in tempo, forse un paio di giorni prima che l’epidemia esplodesse in Italia e in tutta Europa e che ci fosse il blocco totale.
Le MMA sono uno sport molto popolare negli Stati Uniti, in Europa è in crescita ma non ancora a quei livelli. Come ci si sente ad essere il più famoso atleta svizzero in questo sport?
È bello, naturalmente, non solo per il fatto di essere popolare, e che la gente per strada ti riconosce, ma soprattutto perché si interessa a questo bellissimo sport. Sì, sta crescendo a poco a poco ma costantemente, in generale vedo sempre più persone e media che si interessano alla mia carriera e alle MMA, e questo mi fa stare molto bene. Mi rende felice pensare che giovani atleti possano seguire questa strada, chissà, forse ispirati dai miei combattimenti.
Il tuo debutto in UFC è avvenuto un po’ all’improvviso. Vuoi dirci com’è successo?
Il primo combattimento è arrivato con due settimane di preavviso, non ero per niente preparato, e dovevo combattere contro Ovince Saint Preux, che al tempo era il numero 6 al mondo. Era un’occasione, prendere o lasciare. Alla fine, è stata la mossa giusta.
Dopo tre fantastici incontri, hai avuto la possibilità di combattere per il titolo contro Daniel Cormier. Ora, a mente lucida, pensi che sia successo troppo presto? Come è evoluta la tua mentalità e il tuo game plan?
Sì, certo, dopo quell’incontro ho iniziato a lavorare su diversi aspetti in cui ero più carente e ora credo di aver colmato quel gap. Penso di essere sulla buona strada per diventare un atleta completo. Inoltre, credo di essere uno dei pochi in UFC che ha combattuto sempre contro atleti classificati nella top 10, tutti avversari molto forti. Devo dire che non sono per i combattimenti facili, adoro le sfide, ed è per questo che sono qui, per dimostrare che sono il migliore al mondo. Voglio continuare a combattere i migliori, crescere ancora tecnicamente e diventare il campione.
Nel tuo ultimo incontro hai sconfitto Alexandar Rakic, cosa ne pensi della tua performance?
Volevo vincere per KO, naturalmente, il pubblico vuole vedere questo, volevo che fosse un vero e proprio segnale per tutta la divisione. Se vinci in modo spettacolare tutta l’attenzione va su di te e ti avvicini sempre di più alla chance titolata. Purtroppo, tutto ciò non è successo perché Rakic è stato un avversario molto, molto forte. Comunque non mi lamento affatto, è una vittoria ed è la seconda consecutiva, quindi non vedo l’ora che arrivi la prossima così avrò una serie vincente di tutto rispetto.
Il tuo prossimo incontro sarà nella Fight Island, questo sabato contro il campione Rizin Jiri Prochazka. Vuoi dirci qualcosa a riguardo?
Non si diventa campioni per puro caso, è un tipo tosto, ha combattuto molto in Giappone. Molti pensano che abbia affrontato avversari di livello medio-basso, ma dobbiamo anche vedere in che modo li ha battuti. Jiri li ha decisamente annichiliti. In questa situazione è davvero difficile capire il grado di preparazione del tuo avversario, ma è di sicuro un atleta molto forte. Quindi, sono certo che per me sarà una grande sfida.
Purtroppo spesso si paragonano le MMA alle risse da strada. Cosa ne pensi di tutto ciò?
Assolutamente un altro mondo. Le MMA sono uno sport, hai delle regole e un arbitro. In strada non ci sono regole e la situazione può degenerare molto rapidamente. Qualche volta ci si può trovare ad affrontare qualcuno con un’arma, forse sotto l’effetto di droghe o alcol. È rischioso e imprevedibile, può finire anche solo con un pugno e qualcuno può farsi molto, molto male o perfino morire. Non ci sono regole, non è uno scherzo!
Sei mai stato coinvolto in una rissa?
Sì, è successo.
(Non ci è sembrato il caso di insistere per sapere ulteriori dettagli. Ridiamo e decisamente spaventati andiamo avanti)
Come sono le tue giornate durante la fight week? Hai una routine precisa prima e dopo i combattimenti?
Per me è più o meno la stessa cosa, anche se non ho una routine precisa. Rimango molto concentrato sui miei obiettivi. Quello che cambia è ciò che mi circonda: i media, il peso e ovviamente, il combattimento. Quando inizia la fight week è come se mettessi la mia mente in modalità pilota automatico, entro in questo stato d’animo e continuo ad andare avanti, concentrato finché non è tutto finito.
Sei mai stato in Italia? Hai un messaggio per i tuoi fan italiani e per i lettori di TuttoMMA?
Quando ero più giovane ci andavo spesso. Con i miei genitori passavamo le vacanze estive nel nord Italia. Ho anche alcuni amici a Roma e Venezia, quindi a volte vengo a trovarli. Amo molto l’Italia, ho tanti bei ricordi e di sicuro sarà la mia prossima vacanza. Non appena sarà completamente finita questa tragica situazione andrò a trovare i miei amici italiani. Forse, se le cose andranno per il verso giusto, vorrei tanto coniugare lo sport alla vacanza e allenarmi con alcuni lottatori italiani.
A cura di Ernesto e Giulio Piane
FULL INTERVIEW IN ENGLISH
UFC – Volkan Oezdemir answers the phone and immediately we share the classic pleasantries. He is very calm and relaxed and after a couple of minutes we start the interview. He brings us a new experience in this historical period for the world and for MMA. In fact, he will be part of the first event ever in Dana White’s “Fight Island”, in the main card against the Rizin champion Jiri Prochazka. Here is the transcribed result of the questions we asked to “No Time” Oezdemir, to whom we wish good luck for the match and we hope he will come back soon in Italy, maybe to celebrate (we are ready from now!).
Can you give us your thoughts about the covid-19 emergency and how it is changed your everyday life and training?
The virus didn’t change much of my training routine. During the Lockdown I used to go to my own private gym with 2 train partners every day, so, even during the virus outbreak, I successfully trained every day. Also, in Switzerland the virus hit not so bad, and government put just a limit to be maximum 5 people together. It wasn’t bad as in Italy, my everyday life was different only because I couldn’t use the regular gym, and nobody could really move from their town.
Where were you located when everything started?
Before Europe outbreak I was in Thailand and the virus there was already getting dangerous, especially during Chinese New Year, I remember that suddenly a lot of Chinese people arrived in Thailand for holiday. Seeing them with masks walking in the streets become very common in a few days and nobody really knew what was going on. I have been in Thailand for another 2 weeks and I saw the situation getting worse and worse every day over there, so at one point we heard rumors that they were going to block flights so we decided to leave immediately and come back to Switzerland. I arrived back home just in time, maybe it was a couple of days before the epidemic exploded in Italy and over all Europe and the complete lockdown begun.
The MMA is a very popular sport in USA, in Europe is growing but still not at those levels. How does it feel to be the biggest Swiss name in MMA?
It’s good of course, not just because of being popular, and that people in the street recognize you, but mostly because they get interested in this beautiful sport. It’s growing little by little but constantly, I see more and more people and media getting interested about my career and MMA in general, and that feels great. And makes me happy to think and more athletes will come after me maybe inspired by my fights.
Your UFC debut came a fast, maybe. Do you want to tell us how it happened and if there was some weird or funny background?
The first fight came in 2 weeks notice, I was not really trained, and I received the UFC call to fight OSP that was the 6 in the world at the time. Was an opportunity and it was the right move in the end.
After three fantastic performances, you had your title shot against Daniel Cormier. Now with a clear mind, do you think it happened too early? How your mentality and game plan evolved in last bouts?
Yes of course after that match I started to work on all my skills and now I’m definitely better in every department and I think I’m on the way to fill all the holes in my game. I think I’m one of the few UFC fighters that had all his fights against ranked fighters in the top 10, everyone was a very strong opponent. I’m not for easy fights and is why I’m here, to prove that I’m the best in the world. I want to keep fighting the best, grow my weapons even more and be the champion.
In your last bout you defeated Alexandar Rakic, what are your thoughts about your last performance in the octagon?
I wanted to get a KO victory of course, to make a statement, and it’s what everyone wants to see. Also, because when it happens all the attention goes to you and it makes you closer to the title shot. It hasn’t happened because Rakic was a very, very tough opponent. But it’s still a victory, it’s the second consecutive so I’m looking forward the next one and put three victories on a row.
Your next fight will be in the Fight Island against RIZIN Champion Jiri Prochazka this Saturday. Do you want to tell us something about your opponent/this fight?
He’s a tough guy, he was a Champion, he fought a lot in Japan. Many people think that he hasn’t fought with top tier opponents, but you also have to see how he has beaten them, and he did in a very noticeable way. In this situation is really difficult to understand the level of your opponent, it’s sure that he is a very strong guy. So, I’m also sure that it will be a great challenge for me.
Many fighters recently claim that MMA and street fight are two different worlds. What are your thoughts about it?
Absolutely is a different world. MMA is a sport, you have rules and a referee. In the street there aren’t any rules and it can escalate very quickly. You can possibly face someone with a weapon, that is on drugs or alcohol. It’s risky and unpredictable, maybe it can end with just a punch as well somebody can get really, really hurt or die. There are no rules at all, it’s not a joke!
Have you ever been in a street fight? Yes, it happened.
We didn’t feel it was appropriate to insist on further details.
What is your ritual in the fight week? There is always a precise routine before and after the fights?
For me is pretty much the same, even if there is not a proper routine. I stay very focused on my objectives. What it changes is what surrounds me, the media, weight ins and the fight. I always think that is just like an Autopilot for me, I enter in this mood and I keep going, focused till it’s all over
Have you ever been in Italy? Do you have a message for your Italians fan and readers of TuttoMMA?
I have been a lot in Italy when I was young, with my parents we use to spend summer holidays in north Italy. I have some friends over there in Rome and Venice, so sometimes I come to visit. I really love Italy, I have many memories and It will be my next holiday for sure, especially after all this coronavirus situation I want to visit these friends of mine. Maybe, if things are going to work I would like to add sport to the holiday and train with some Italian fighters.
Written by Ernesto & Giulio Piane