Fino a 5 anni fa, Ronda Rousey regnava col pugno di ferro sulla divisione pesi gallo femminile UFC. Ricordiamo ancora la sua ultima vittoria, quel KO inferto a Bethe Correia dopo appena 34 secondi, l’ennesimo successo in meno di 1 minuto per Rowdy. Poi tutto cambiò. La sconfitta contro Holly Holm, la lunga assenza e la seconda sconfitta al ritorno contro Amanda Nunes, fino all’allontanamento dallo sport che l’aveva resa una star internazionale. Da allora, la Rousey ha dovuto far fronte ad un’orda di “tifosi” voltagabbana, passati da considerarla un modello a sminuire i suoi risultati nell’ottagono. Ma non fu l’unica.
Già, perché il suo coach Edmond Tarverdyan fu oggetto di un hate forse ancora maggiore, tanto da essere considerato il peggior allenatore nel mondo delle MMA. Sebbene sia chiaro che non stiamo parlando di Firas Zahabi o Mike Winkeljohn, la cattiveria gratuita nei suoi confronti è stata eccessiva. Dopo anni di critiche però, è possibile che i suoi detrattori si debbano ricredere, perché nella sua palestra si è formato uno degli astri nascenti della promotion di Dana White.
Stiamo parlando di Edmen Shahbazyan, che se la vedrà con Derek Brunson nel main event di questo sabato. Doveva essere il co-main event, ma la positività di Irene Aldana al Covid-19 ha fatto saltare il suo match con la già citata Holly Holm. Sarà quindi la sfida tra i due pesi medi a chiudere la card che sancirà il ritorno della UFC a Las Vegas: un’opportunità d’oro per Shahbazyan, soprannominato, per l’appunto, The Golden Boy. Un soprannome più che azzeccato, dato che il ragazzo classe 1997 ha un record di 11-0, con ben 10 finalizzazioni nel primo round. Quello contro Brunson sarà sicuramente il test più impegnativo della sua carriera, ma l’armeno ha già affrontato avversari di livello come Brad Tavares, di cui si è sbarazzato in pochi minuti, come potrete vedere nel video al fondo dell’articolo.
“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, ed è per questo che il giovane Edmen si è posto un obiettivo che, se raggiunto, gli permetterebbe di riscrivere la storia: diventare il più giovane campione UFC di sempre. Considerando che compirà 23 anni a novembre, non è una missione impossibile, visto che l’attuale detentore del record Jon Jones conquistò la cintua a 23 anni e 8 mesi. Shahbazyan vuole fare un passo alla volta, ma già immagina uno scontro con il campione pesi medi Israel Adesanya, per replicare quanto fatto dalla sua ex training partner e ora manager Ronda.
Non sappiamo se ciò accadrà, ma il talento è cristallino e, in caso di vittoria contro Brunson, potrebbe arrivare addirittura l’ingresso in una top 5 stracolma di match-up interessantissimi per il 22enne. In attesa del verdetto, vi lasciamo con il video che vi avevamo promesso, Shahbazyan vs Tavares: https://www.youtube.com/watch?v=Gue7–IUr7M&t=2s