UFC – Georges St-Pierre è uno dei più grandi fighter di tutti i tempi, su questo non ci sono dubbi.
Oggi sono molte le voci che circolano sul canadese: si vocifera di un suo possibile match contro Khabib Nurmagomedov, definito dallo stesso GSP “un atleta unico”. Georges St-Pierre si avvicinò al mondo delle arti marziali per combattere i bulli a scuola, poiché era un ragazzo più debole fisicamente rispetto ai suoi coetanei. In un’intervista rilasciata a BTsport, St-Pierre ha spiegato come e quando ha capito che le MMA erano ciò che voleva fare nella vita:
Mi ricordo che quando mi innamorai di questo sport, la UFC di oggi ancora neanche esisteva. Un mio amico mi fece vedere un video di Royce Gracie che vinse un torneo ed era proprio UFC 1. Lo guardai e mi ispirò subito moltissimo, perché vedevo un ragazzo piccolino che batteva gente più grossa di lui e mi ricordò quando subivo le prepotenze dei bulli a scuola. Vedere Gracie vincere mi ispirò perché lui era riuscito a realizzare ciò che io non ero mai stato in grado di fare.
Insomma, l’inizio di St-Pierre è l’avvio di un percorso come tanti altri. Sostanzialmente Rush ha creduto in ciò che voleva fare e in ciò che voleva diventare. Il 39enne canadese fece il suo debutto in UFC nel 2004 contro Karo Parisyan, vincendo per decisione unanime.
Il giorno del mio debutto in UFC, il 31 gennaio del 2004, ricordo che ero molto nervoso perché era un sogno che diventava realtà. Ero giovane, dovevo affrontare uno degli astri nascenti dell’organizzazione. Non conoscevo benissimo Parisyan. All’epoca forse ero conosciuto più che altro come uno striker, ma in quel match mi affidai ai miei takedown per vincere.
Dopo soli due match GSP ebbe la sua occasione per la cintura dei welter, contro il fortissimo Matt Hughes. Purtroppo St-Pierre fu sconfitto al primo round per sottomissione e per la conquista della cintura dovette aspettare ben due anni: dall’altra parte della gabbia ancora una volta ci sarebbe stato Hughes.
Nel primo incontro con Matt Hughes non credevo abbastanza nelle mie possibilità. Lui era già una leggenda e nella mia testa era quasi imbattibile. Sono andato lì più con l’intenzione di non perdere che con quella di vincere, durante il face-off non riuscivo nemmeno a guardarlo negli occhi. In quel match imparai l’importanza dell’aspetto mentale: siamo tutti esseri umani e non bisogna mai mettere il proprio avversario su un piedistallo, chiunque lui sia. Bisogna affrontarlo come un avversario qualunque.
Tuttavia, durante la strepitosa carriera del fighter classe 1981 ci fu un episodio in particolare che lo mise in imbarazzo fino a farlo sentire quasi umiliato. Si tratta della sua prima difesa titolata contro Matt Serra:
La sconfitta contro Matt Serra mi rese più forte, mentre la rivincita contro Matt Hughes mi aveva indebolito. Ero solamente un ragazzo che aveva battuto Hughes ed ero il nuovo volto della UFC. Alla mia prima difesa del titolo contro Serra tutti lo davano per spacciato, perfino io non gli davo nessuna chance. All’inizio del match mi stordì con un gran pugno e non riuscii mai a riprendermi e a tornare nel match. A seguito di quella sconfitta imparai una grande lezione: non vince sempre il fighter migliore, vince quello che lotta meglio la sera dell’incontro. Fu l’esperienza più umiliante della mia carriera. Sentivo di aver deluso tutti, anche se alla fine si è rivelata un’esperienza positiva perché mi ha reso un fighter migliore.
Ecco come e quando St-Pierre venne sconfitto da Matt Serra: https://www.youtube.com/watch?v=1AuCXK70sIQ&t=250s
Le parole di Georges St-Pierre sono parole di un vero campione. Oggi la leggenda canadese vanta un record di 26 vittorie e 2 sconfitte. Il suo ultimo match risale al 2017, anno del suo ritiro. In quell’occasione, GSP sconfisse Michael Bisping per sottomissione al terzo round e conquistò il titolo pesi medi UFC.