TuttoMMA – Israel Adesanya è il nome sulla bocca di tutti gli appassionati di MMA in questo momento. È il peso medio più forte di sempre? È più forte di Anderson Silva? È il GOAT delle MMA? Di sicuro i suoi numeri sono impressionanti e quelli rimangono scolpiti nella pietra. La nostra redazione però, oggi vi darà un’analisi più approfondita dei suoi match e delle sue prestazioni, oltre i “freddi” numeri. Il confronto costruttivo basato sulle argomentazioni è la base di una buona conoscenza di un campo o di un argomento.
Cominciamo dalla mia analisi sull’attuale n.3 del ranking pound for pound UFC quindi:
“I numeri di Adesanya sono impressionanti e su questo niente da dire. Però ritengo che sulle sue prestazioni in UFC, ci sia molto da dire. Personalmente ho smesso di considerare il neozelandese “hype” dopo quel fantastico ed agguerrito match contro Kelvin Gastelum. Ma penso che in questo momento le sensazioni della gente siano influenzate da un vecchio quanto valido assunto del mondo delle MMA: “you’re only as good as your last fight”. Sei buono solo quanto il tuo ultimo incontro. La demolizione di Costa da parte di Adesanya è stata impressionante, ma è difficile non tenere in conto come il brasiliano fosse sulla carta l’avversario perfetto per finire KO sotto il preciso counterstriking del campione e anche l’atteggiamento di Costa durante il match: scambiare sulla media-lunga distanza contro un counterstriker dalle lunghe leve come il neozelandese è stata una scelta parecchio discutibile. Anche il match con Romero è difficile da ignorare: il match non è stato solo poco godibile dal punto di vista dello spettacolo, ma è stato molto in bilico anche dal punto di vista del risultato. Un giudice su tre ha dato la vittoria a Romero, ed anche su siti specializzati come Sherdog ed MMAJunkie, ad esempio, è facile trovare quel match assegnato al cubano. Kelvin Gastelum è sicuramente un avversario di valore, ma il suo record è 4-4(1) nei pesi medi da quando è risalito dopo il suo atteggiamento poco professionale nei pesi welter e questo fa sollevare qualche dubbio, soprattutto considerando quanto è stato duro quel match per il campione. E infine, il match più caro ai nostri connazionali: Marvin Vettori ha spinto Adesanya in acque davvero profonde e l’incontro è stato molto combattuto, come testimonia il verdetto per split decision. Tutti questi episodi hanno fatto sì che molte persone abbiano una sensazione che si potrebbe descrivere con un’espressione “sì, è forte senza dubbio, però….”. Ecco, anche io mi schiero qui. Riconosco la sua indubbia bravura, ma con qualche riserva”.
Il caporedattore Massimiliano Rincione:
“Israel Adesanya non solo non è il GOAT delle MMA attuali, ma non è neanche il miglior campione pesi medi degli ultimi anni.
Da Anderson Silva a Chris Weidman, passando per Luke Rockhold, ci troviamo di fronte a nomi decisamente più talentuosi ed importanti per la divisione in questione, con tanti nomi top affrontati in passato.
Persino il tanto bistrattato Michael Bisping era, secondo il mio punto di vista, superiore ad Izzy.
Volume di colpi bassissimo, tanto footwork orizzontale con pochi movimenti di bacino e tanto arretramento, fanno di Adesanya uno dei campioni più noiosi da vedere da anni a questa parte. Un point fighter che non viene dal point fighting prestato alle MMA, e che verosimilmente vedrà crollare le sue certezze (a prescindere da una sconfitta che comunque arriverà negli anni) già nei prossimi 2 o 3 match al massimo”.
Giuseppe Albi:
“Non credo che Adesanya sia il G.O.A.T. delle MMA attuali perché, rispetto al passato, non c’è più quella disparità di talento che spesso si osservava nei match. Mi viene in mente un Anderson Silva o un Fedor Emelianenko per esempio. Oggi le differenze fra i top atleti si sono assottigliate e quindi ad emergere sono soprattutto i gameplan, le strategie e l’approccio mentale. In tutte e tre le cose Adesanya è il numero uno ed è questo che lo rende davvero speciale. Resta ora l’ultimo scoglio per valutare se sarà davvero da considerare come uno dei più grandi: vederlo all’opera contro un grappler. Anche in quel caso, se riuscirà con il suo stile a tenere a distanza la minaccia come fatto con Paulo Costa, allora sì che non ci sarà più speranza per tutti i suoi detrattori”.
Simone Di Tata:
“Israel Adesanya è davvero così forte? La risposta è sì. I risultati parlano chiaro, e le performance ancora di più. L’unico “asterisco” riguarda il match contro Yoel Romero, comunque vinto e reso noioso soltanto dal game plan del cubano. Due mostri come Whittaker e Costa sono sembrati dilettanti quando hanno condiviso l’ottagono con Adesanya, non è assolutamente un caso. Il suo striking è indubbiamente il più completo nel panorama attuale delle Mixed Martial Arts, nonché uno dei più completi di tutti i tempi. La precisione, il timing, il footwork, la gestione della distanza e il Fight IQ: queste sono le caratteristiche che rendono “The Last Stylebender” uno dei migliori”.
Filippo Calascibetta:
“No, secondo me no assolutamente. Si trova in ottima forma al momento, questo è sicuro, contro di lui ci vuole una strategia ben precisa. Un rematch con Robert Whittaker – sempre con il neozelandese in altrettanta forma smagliante – lo fermerebbe. Ovviamente Adesanya ha un gioco di gambe incredibile ed un QI da “combattimento” elevatissimo. Tuttavia bisogna anche precisare che non bisogna basarsi su l’Adesanya che abbiamo visto contro Paulo Costa, poiché il brasiliano neanche aveva una buona strategia. Doveva colpire le gambe anzitutto, e non l’ha fatto, doveva ancora tagliare gli spazi, e neanche questo é stato fatto. Insomma il nigeriano ha combattuto contro un fighter ingenuo sotto l’aspetto tattico”.
Riccardo Colella:
“È innegabile che, al momento, Adesanya sia l’uomo da battere ma definirlo GOAT pare quantomeno prematuro, ammesso che lo diventerà mai. Atleta dotato di intelligenza tattica fuori dal comune e di una gestione dei match a dir poco imbarazzante, per concretezza ed efficacia. Negli ultimi due anni lo abbiamo visto affrontare e demolire i migliori lottatori della categoria, senza faticare più di tanto. Resto comunque convinto che in un ipotetico rematch con Romero (e se il cubano decidesse di lottare come sa fare, anziché fare la statua di sale nell’ottagono…) potrebbe cadere”.
Renato Cipolla:
“Israel Adesanya, imbattuto campione dei pesi medi UFC, è sicuramente uno dei più grandi talenti del nostro sport. “The Last Stylebender” è un fighter estremamente intelligente e tecnico. La sua esperienza nella kickboxing sommata a quella in MMA dà un totale di 100 incontri in carriera. La transizione da uno sport all’altro è stata assolutamente naturale per Israel Adesanya, il cui stile già si prestava molto ad un adattamento per le arti marziali miste. Il mix vincente di Adesanya consiste proprio nella sua esperienza da veterano negli sport da combattimento unita alla sua capacità di migliorarsi ogni volta che entra nell’ottagono. È ancora troppo presto per includere Adesanya nella conversazione “GOAT”, ma la sua prestazione contro Paulo Costa mi ha ricordato tantissimo il più grande della storia dei pesi medi, Anderson Silva, con la sua capacità di fare apparire gli avversari più temibili come dei dilettanti. Adesanya è sicuramente sulla strada giusta per eguagliare e, chissà, superare il suo stesso mito Anderson Silva. Forse un giorno riusciremo anche a vedere ciò che non siamo riusciti a vedere con “The Spider”, ossia un incontro con Jon Jones. Che sia questo il match che potrebbe veramente determinare il “GOAT” del nostro sport?”.
Tommaso Mangogna:
“Israel Adesanya è il GOAT? Sicuramente attualmente almeno nei pesi medi è difficile trovare qualcuno che possa metterlo in difficoltà, nei match passati si è visto veramente in difficoltà solo Gastelum e Vettori (ma sono passati ormai diversi anni). In tutti gli altri match è sembrato sempre pienamente padrone dell’ottagono, esprimendo una Muay Thai adattata alle MMA di livello altissimo, oltre che una takedown defense superba. Non per ultimo possiede un Fight IQ unico che lo rende un vero genio della strategia nei match. Adesanya è concretezza, pochi fronzoli, poco spettacolare certo, ma molto, molto concreto, dotato di low kick chirurgici e costanti, una boxe di rimessa di una precisione disarmante, e high kick capaci di buttare giù chiunque, pericolosissimo nel clinch, dotato di un ottimo mento, n.c. nel grappling puro essendo stato messo poco alla prova. Ad oggi lo vedrei in difficoltà contro un elite wrestler/grappler che riuscisse a portarlo a terra, potenzialmente Chimaev (ma si è visto ancora troppo poco) o un Romero in serata. Pelare di GOAT lascia sempre il tempo che trova, ma sicuramente in questa epoca Adesanya è il dominatore della divisione medi della UFC”.