UFC, perché la categoria dei pesi gallo è una delle più interessanti (VIDEO)
9 Ottobre 2020 0 Di Giuseppe AlbiUFC – Bistrattati, snobbati, a lungo sottovalutati. I pesi gallo sono stati spesso messi in secondo piano nel mondo delle mixed martial arts.
L’evoluzione della disciplina però ha decisamente spostato gli equilibri mutando al contempo gli interessi. Se prima ad attrarre infatti erano quasi esclusivamente i big man, ora il pubblico ha cominciato ad interessarsi anche a quegli atleti che garantiscono tecnica e spettacolo. Due caratteristiche che nella categoria dei bantamweight UFC sono state sempre una costante sin dalla sua nascita.
Il punto zero ha un’origine ben precisa. Dal 2010 infatti con l’acquisizione di WEC da parte di UFC è iniziato quel susseguirsi di ascese al trono e cambi di corona che hanno infiammato il cuore di milioni di appassionati.
Il primo re indiscusso della categoria è stato Dominick Cruz. Già titolare della cintura in WEC, Cruz è stato promosso a campione indiscusso nel suo passaggio in UFC. I suoi rivali di allora? Uriah Faber e Demetrious Johnson, che a quei tempi combatteva nei gallo.
In tutte e due le faide ad avere la meglio fu sempre Cruz. Poi però gli infortuni si misero di traverso sul regno di “The Dominator” spianando la strada ad altri fighters.
Nel 2012 diventò così campione ad interim Renan Barao che sconfisse il solito Faber. Poi nel 2014 Cruz rese vacante la cintura e il brasiliano fu promosso come il nuovo campione dei gallo. Barao difese il titolo ancora contro Faber, ma fu detronizzato nel match successivo da un nuovo astro nascente: T.J. Dillashaw.
Era il 24 maggio 2014 e da quel momento iniziò un vero e proprio Game of Thrones contraddistinto da continui capovolgimenti di fronte e… ritorni incredibili. Dopo aver battuto Joe Soto e ancora una volta Barao infatti Dillashaw si ritrovò a fare i conti con il primo grande campione: Dominick Cruz.
Tornato sulle scene di gran carriera dopo gli infortuni, Cruz si impossessò nuovamente del titolo battendo Dillashaw per split decision il 17 gennaio del 2016. Il gran finale che tutti si aspettavano con tanto di titoli di coda? Nemmeno per sogno. Chi ha imparato negli anni a seguire l’epopea dei pesi gallo UFC sa infatti che nulla può considerarsi concluso in questa categoria.
Il 30 dicembre del 2016 così, a quasi un anno di distanza, Cruz pagò a sue spese l’incontro con un nuovo talento in rampa di lancio: Cody Garbrandt.
Il match fu un autentico scambio generazionale con Garbrandt che annichilì il campione sotto ogni punto di vista. Una delle vittorie più schiaccianti della storia UFC che consegnò agli archivi un nuovo capitolo del libro d’oro dei bantamweight.
Il preludio in sostanza per un dominio destinato a durare anni. E invece anche questa volta arrivò un colpo di scena dai risvolti ancora più psicologici. Uno scontro fra due ex compagni di team, fra due ex amici: Cody Garbrandt e T.J. Dillashaw.
L’anno è il 2017 e ad aggiudicarsi la sfida fratricida fu Dillashaw con un TKO al secondo round destinato anch’esso a rimanere negli annali di questo sport. Un Dillashaw che difese con successo la cintura conquistata anche nella rivincita disputatasi nel 2018 e conclusasi con un pesantissimo KO.
Il doppio successo fu talmente disarmante che Dillashaw tentò nel 2019 addirittura l’assalto al titolo dei pesi mosca detenuto da Henry Cejudo, perdendo però per KO dopo soli trentadue secondi.
Dopo quel match Dillashaw venne costretto ad abdicare dopo essere risultato positivo ad un controllo antidoping. Un evento che diede il via alla scalata di un altro grande campione: Henry Cejudo.
Salito nei pesi gallo l’ex olimpionico riuscirà prima a conquistare la vacante cintura contro Marlon Moraes e poi a difenderla dall’assalto di Dominick Cruz il 9 maggio del 2020 durante UFC 249.
Ok questa volta ci siamo. Questa volta sì che possono partire i titoli di coda sulla scena di Cejudo che si siede definitivamente sul trono. Tutto perfetto, tutto già scritto, se non fosse che dopo quella vittoria arriva l’annuncio inaspettato del ritiro del campione.
Con l’ennesima cintura resa vacante siamo giunti così ai giorni nostri e alla sfida fra Petr Yan e José Aldo disputatasi lo scorso luglio. Uno scontro che si è rivelato impari e che ha segnato, ancora una volta, l’ascesa di un nuovo fenomeno e la caduta di un vecchio campione. Dopo aver distrutto Aldo infatti Yan si è imposto come il nuovo re della categoria sedendosi su uno dei troni più bollenti di ogni epoca. Ma se la storia insegna qualcosa il russo non potrà certo dormire sonni tranquilli.
All’orizzonte per esempio c’è un match come quello fra Marlon Moraes e Cory Sandhagen dal quale potrà uscire già un nuovo e affamato sfidante. Nei ranking inoltre sono presenti altri atleti bramosi di potere come Aljamain Sterling, il redivivo Cody Garbrandt, i mai domi Frankie Edgar e Dominick Cruz, senza dimenticare anche la potenziale minaccia rappresentata dall’attuale campione dei mosca Deiveson Figueiredo che potrebbe essere interessato al salto di categoria.
Insomma la danza dei galli è destinata a continuare. Un ulteriore motivo per seguire con ancora più attenzione il Game of Thrones che sta appassionando tutto il mondo da ormai quasi un decennio.
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Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.