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Praticare BJJ e MMA in Italia: il presidente FIGMMA Longo spiega il nuovo Dpcm

Nella serata di ieri è andato in onda su Twitch il 17esimo episodio dell’MMA Super Talkshow di Alex Dandi. Uno degli ospiti della puntata è stato il presidente FIGMMA Saverio Longo, che ha chiarito i dubbi riguardanti la pratica degli sport da combattimento in Italia a seguito del nuovo Dpcm. Ci è sembrato doveroso riassumere qui i passaggi più importanti dell’intervista.

 

Dandi: Dopo il Dpcm di ieri sera, chi pratica Mixed Martial Arts si può allenare? Se sì, come? se no, perché e quando potrà tornare ad allenarsi?

Longo: Allora, io parlo delle 3 discipline della FIGMMA, che sono il grappling, il Brazilian Jiu-Jitsu e le MMA. Di queste 3 discipline, come tutti ormai sanno, l’unica riconosciuta dal CONI è il grappling. Le MMA e il Brazilian Jiu-Jitsu non sono riconosciute dal CONI come discipline sportive. Il Dpcm del 13 ottobre e confermato anche da quello del 18 ottobre stabilisce che si possono praticare soltanto gli sport di contatto riconosciuti dal CONI. Le MMA e il Brazilian Jiu-Jitsu non possono essere praticate attualmente, il grappling sì. Si può fare in palestra il grappling ancora oggi con contatto, a porte chiuse, rispettando il protocollo della FIJLKAM. Non si può praticare più da ieri l’attività sportiva dilettantistica “di base” relativa agli sport di contatto.”Di base” significa i non agonisti. Cioè i non agonisti non possono fare sparring/rolling in palestra, non possono praticare con contatto il grappling.

 

Vista la poca chiarezza del Dpcm sulle differenziazioni tra agonisti e non, la massima autorità della FIGMMA consiglia:

In linea di massima chi ha fatto agonismo in vita sua, quindi può dimostrare che ha partecipato a una gara, può continuare ad allenarsi con contatto. Chi non ha mai fatto gare, è meglio che non si alleni con contatto.

 

Dandi: Gli agonisti invece di Brazilian Jiu-Jitsu e Mixed Martial Arts di fatto devono stare fermi?

Longo: Chi fa Brazilian Jiu-Jitsu può fare grappling, però deve dichiarare che fa grappling. Chi fa MMA può fare tranquillamente la parte di striking sotto kickboxing e muay thai, seguendo ovviamente le direttive e i protocolli della FIKBMS.

 

Pertanto, per gli atleti di MMA sarà necessario un doppio tesseramento qualora volessero continuare a praticare separatamente le varie discipline. Longo fa poi una precisazione importante:

Queste sono le norme introdotte dallo Stato, poi il Dpcm dice che le regioni possono introdurre norme più restrittive. Per esempio in Lombardia hanno già vietato tutti gli sport di contatto.

 

Dandi: In questo momento si possono organizzare eventi o dilettanti o professionisti di Mixed Martial Arts in Italia?

Longo: Il CONI deve autorizzare il singolo evento, deve riguardare uno sport individuale o di squadra riconosciuto di interesse nazionale dal CONI, quindi le MMA scordiamocele. In questo momento è illegale organizzare eventi e gare di MMA.

Il presidente della FIGMMA ha poi dichiarato che tutte le società sportive attualmente affiliate alla federazione avranno l’affilizione gratuita nel 2021.

 

Dandi: Un Alessio Di Chirico che si allena in Italia, come farà a prepararsi per i suoi impegni internazionali in UFC?

Longo: La parte di grappling la può contiuare a fare dicendo che fa grappling. La parte di striking la farà dicendo che fa kickboxing o muay thai.

 

In un modo o nell’altro dunque, i professionisti potranno portare avanti la loro attività sportiva. Per quanto riguarda i dilettanti, la strada è ancora lunga.

Dalla redazione di TuttoMMA.it i migliori auguri per una pronta guarigione a Saverio Longo, recentemente risultato positivo al coronavirus.

 

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