UFC – Chute Boxe: un songo per alcuni, un incubo per altri. Tra gli “altri”, però, ci sono spesso e volentieri proprio gli stessi allievi della leggendaria palestra di Curitiba.
La Chute Boxe è famigerata per la violenza dei fighter che provengono da lì e il motivo non è difficile da spiegare. Basta guardare gli sparring. Si sa che in questa palestra si va al 100 % tutto il giorno tutti i giorni e questa attitudine si esprime anche durante gli incontri. A volte anche fuori dalla gabbia – o appena fuori.
Nessuno incarna questa attitudine meglio di Wanderlei Silva. Fin dai tempi dei suoi folli incontri di Vale Tudo, The Axe Murderer si è distinto per il suo stile violentissimo e spericolato. Questo modo di combattere, però, ha un prezzo molto caro: Silva ha già dichiarato di voler donare il proprio cervello alla scienza, quando morirà. Questo perché il brasiliano è conscio dei danni provocati dai ripetuti e violentissimi colpi alla testa. Naturalmente molti fighter subiscono colpi alla testa e il tema della CTE, centrale in NFL da anni, è sempre più noto anche nelle MMA. Ma sicuramente alcuni stili di combattimento sono più pericolosi di altri.
Silva, che ha combattuto anche da peso massimo in Pride, non si fa di certo problemi a scambiare con i pesi massimi come Fabricio Werdum, ex campione UFC.
Tra gli allievi della Chute Boxe va annoverato anche Rafael Cordeiro. Proprio alla palestra di Cordeiro, la Kings MMA di Huntington Beach (esatto, dove si allenano Marvin Vettori e Mike Tyson), Wandi e Vai Cavalo si incontrarono per uno sparring in pieno stile Chute.
Già che ci siamo, non possiamo non menzionare questo celebre video di sparring del 2011 tra Silva e il coach di Muay Thai Michael Costa. Al minuto 1:15 le cose si fanno interessanti. Dopo un axe kick, Wanderlei aggredì il malcapitato Costa fino al violento ground and pound finale.
