UFC, Joaquin Buckley: l’autore del KO dell’anno ha faticato a trovare un team
2 Dicembre 2020 1 Di RedazioneUFC – Joaquin Buckley è un uomo pericoloso, famigerato e temuto: questo lo sapevate già. Quello che forse non sapete è che la reputazione dell’autore del KO dell’anno si riferisce anche agli allenamenti, non solo alla competizione.
Buckley viene da St. Louis, dove tutti lo conoscono. A conoscerlo è anche un altro fighter del Missouri, James Krause, proprietario di Glory MMA & Fitness, palestra che sta raccogliendo buoni risultati. Il veterano, in UFC da 7 anni, è appena tornato nei pesi welter dopo una breve parentesi nei medi. In una recente chiacchierata con James Lynch, Krause ha spiegato perché uno dei nomi più caldi dell’intero roster non è il benvenuto in molte palestre della zona:
“Tutto è iniziato molti anni fa. Lui è ha una pessima reputazione perché sfida fighter di due o tre classi di peso sotto di lui. Davvero una mossa da st****o. Non ho molto rispetto per gente del genere. Non lo vedo sfidare i pesi massimi!
Davvero, non ho mai sentito nulla di buono su questo tizio. Lo hanno cacciato da tutte le palestre di St. Louis perché vuole solo menare, non è un buon compagno di allenamento, non vuole aiutare gli altri ma pensa a sé stesso e vuole picchiare.
Mi ha chiamato e ha detto non voleva venire ad allenarsi ma voleva fare sparring. Gli ho detto che non funziona così, o sei nella mia squadra o no. A me non serve altra gente, avevamo 35 persone ad allenarsi stamattina. Lui aveva bisogno di noi, non il contrario. Quindi lui ha iniziato a dire che mi avrebbe battuto facilmente e gli ho spiegato: senti, sono in UFC da quando nemmeno combattevi. Non ho paura, possiamo combattere domani.
Ha tirato un calcio bellissimo, non voglio denigrarlo in alcun modo. Se questo pensa che abbia paura di lui anche per un secondo, non ha idea di cosa sta parlando. Non vuole imparare, vuole solo picchiare. Va benissimo, vai a farlo da un’altra parte, qui non facciamo così. Se parliamo del nostro percorso, lui ha quel calcio, non ha mai fatto altro. Quello che facciamo qui funziona e non devo di certo spiegarlo a uno che è appena arrivato in UFC. Non mi piace il suo atteggiamento, il modo in cui si approccia allo sport e non lo voglio nel mio team. Lui è quello che mi ha chiamato per primo, non il contrario.
Il punto è: se vuole combattere, sa dove trovarmi. Il contratto non importa. In passato ho già accettato match che magari non avevano molto senso per me.”
Anche in precedenza, dopo la sua bella vittoria del mese scorso contro il pericoloso Claudio Silva, Krause aveva dichiarato che per fare le 185 libbre gli basta un giorno, quindi “il pagliaccio” Buckley avrebbe potuto essere il prossimo.
Dopo la sua vittoria della settimana scorsa contro Jordan Wright, Buckley si è rifiutato di pronunciare il nome di Krause ma non si è sottratto alle domande:
“Voglio davvero far male a quest’uomo, nessun arbitro potrà salvarlo. Un incontro con lui avrebbe molto senso. Quello che prova è odio, invidia. Da dove vengo, quella è la mentalità, la gente si odia. Molte persone non vogliono vedere gli altri avere successo quando loro non ne hanno. Tutto quello che ha detto sarebbe stato cancellato, se mi avesse lasciato fare sparring con lui.
Per fortuna, Murcielago MMA mi ha contattato e sono andato fino in Michigan per sentirmi apprezzato. Lì nessuno si lamenta del mio sparring. Potete chiedere a Khaos (Williams, ndr), potete chiedere a tutti. Dopo quel KO, molti mi contattano e vogliono allenarsi con me e questo è bellissimo. Seguitemi su Instagram, vedrete con chi mi alleno.”
Va notato che sia Krause che Buckley tagliano pochissimo peso, dunque un incontro si potrebbe organizzare in tempi brevi.
Secondo l’ultimo aggiornamento, Krause ha chiesto due volte di affrontare Buckley, ma il manager di New Mansa ha reso chiara l’intenzione di proseguire il percorso nei pesi medi, senza match di “distrazione” con pesi welter prestati ai medi.
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