UFC 268, quattro storie da non perdere che arrivano dai prelims
8 Novembre 2021 0 Di Giuseppe AlbiQuando ci sono card importanti come UFC 268 tutte le attenzioni ovviamente sono rivolte agli incontri principali e ai match titolati. Vi sono storie e momenti suggestivi però che sono talmente particolari da attirare le attenzioni anche se provengono dal luogo più periferico di un evento: i prelims.
Al Madison Square Garden di New York sono andate in scena in tal senso quattro storie che racchiudono il senso delle arti marziali miste e che per questo sono da raccontare.
La prima è sicuramente quella che riguarda Chris Barnett, un fighter che decisamente non passa inosservato.
175 centimetri di altezza per un peso che gira intorno al limite dei 120 chili. Non certo le proporzioni ideali per essere performanti all’interno dell’ottagono UFC. Eppure Barnett è riuscito a sorprendere tutti con un TKO ai danni di Gian Villante che gli è valso il bonus per la Performance of the Night.
La dinamica con cui ci è riuscito? Uno spinning wheel kick e poi un feroce ground and pound. Ah… per chiudere in bellezza ha festeggiato con una capriola in area. Come a dire: se il calabrone per conformazione non potrebbe volare ma, non sapendolo vola lo stesso, allora io posso fare altrettanto!
https://www.instagram.com/p/CWAejC_Fore/
La seconda storia che merita di essere raccontata è quella di Alex Pereira.
Primo match in UFC e subito vittoria spettacolare per il brasiliano divenuto celebre nel mondo delle MMA per aver messo KO Israel Adesanya durante un match di kickboxing.
Se la narrariva di Dana White e soci continuerà su questi ritmi con Pereira che, dopo un glorioso passato proprio nella kickboxing, continuerà a mietere vittime anche in UFC beh, allora ci potrebbero essere tutti i presupposti per un duello in tempi brevi con The Last Stylebender.
https://www.instagram.com/p/CV_YeCOD54P/
La terza storia che vi proponiamo è quella di Edmen Shahbazyan.
Se nel 2019 qualcuno ci avesse detto che The Golden Boy si sarebbe trovato in una spirale negativa apparentemente senza uscita probabilmente gli avremmo dato del pazzo.
Shahbazyan solo due anni fa infatti veniva considerato come uno dei migliori prospect dei pesi medi. Un talento cristallino in grado di scalare rapidamente i ranking fino a trovarsi a ridosso della Top 10.
E invece, dopo una striscia di quattro vittorie consecutive dal giorno del suo approdo in UFC, il fighter che ha come manager Ronda Rousey è caduto in una parabola discendente davvero difficile da spiegare.
L’ultima mattanza pesantissima subita contro Nassourdine Imanov gli è costata infatti la sua terza sconfitta consecutiva. Un momento decisamente negativo che ha fatto deragliare in maniera inesorabile il treno dell’hype.
https://www.instagram.com/p/CV_CqV0gAOg/
La quarta e ultima storia arriva infine da quel personaggio controverso che risponde al nome di Bobby Green.
Un duro dal cuore tenero che, dopo la vittoria contro il favorito Al Iaquinta, si è lasciato andare ad un monologo dai forti tratti emozionali dove ha cercato di motivare le persone nel credere in sé stessi anche se le cose non vanno bene. A sostegno di questa tesi ha raccontato la sua storia che lo ha visto crescere senza madre e senza padre. Che lo ha visto perdere il fratello, la nonna e ogni cosa nella sua vita.
Un momento molto significativo che era il caso di farvi rivivere.
Condividi:
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per inviare un link a un amico via e-mail (Si apre in una nuova finestra)
- Altro
Info sull'autore
35 anni, Responsabile editoriale di TuttoMMA. La scrittura e gli sport da combattimento sono arti sublimi. Poter fondere entrambe è la mia più grande passione.