Gli infortuni per gli atleti di MMA sono all’ordine del giorno e rientrano nella casistica degli inconvenienti del mestiere.
La durezza dello sport e la meccanica della pratica giornaliera implicano infatti traumi e problematiche fisiche di ogni tipo.
Vi sono atleti tuttavia che sono incappati in incidenti talmente bizzarri da andare addirittura oltre questa terribile incidenza.
L’ultimo in ordine di tempo è stato Joe Lauzon, vittima di un infortunio al ginocchio capitatogli mentre indossava un calzino dopo le operazioni di peso dell’ultimo UFC Austin.
Un blocco articolare nefasto visto che lo ha costretto a dare forfait dal match contro Donald Cerrone.
Joe Lauzon però non è l’unico della lista ad aver detto addio ad un match per futili motivi. A fargli compagnia c’è per esempio anche il compianto Kevin Randleman che, dopo aver vinto il titolo dei pesi massimi UFC battendo Pete Williams nel novembre del 1999, fu costretto a saltare la sua prima difesa a UFC 24 contro Pedro Rizzo.
Il motivo? Randleman scivolò su alcuni tubi durante il riscaldamento e cadde sbattendo la tesa. Immediatamente trasportato all’ospedale gli fu diagnosticata una commozione cerebrale.
E che dire di Ken Shamrock, feritosi al sopracciglio durante un riscaldamento troppo violento prima del match contro Kimbo Slice?
Nella lista c’è anche Tim Means, che a UFC Austin ha combattuto, ma che in passato invece è stato costretto a saltare la sfida contro Abel Trujillo dopo essere scivolato nella sauna mentre effettuava il taglio del peso.
E poi ancora Stefan Struve, svenuto prima dell’incontro con Matt Mitrione dopo essersi buttato un secchio di ghiaccio in testa, o Tony Ferguson e l’incrocio maledetto contro Khabib Nurmagomedov. Un vero e proprio maleficio quest’ultimo certificato dall’infortunio al crociato occorso al Cucuy dopo essere inciampato su un cavo di uno studio televisivo dove si era recato per promuovere la sfida che si sarebbe dovuta disputare a UFC 223. Davvero incredibile!
Ma non finisce certo qui. Oltre alla sfortuna in passato c’è stata anche l’ignoranza. Quella di Conor McGregor per esempio che si macchiò di un fatto gravissimo quando scagliò una transenna contro un bus nel tentativo di ferire Khabib Nurmagomedov.
In quell’occasione il daghestano rimase illeso, ma Michael Chiesa e Ray Borg furono costretti a saltare i rispettivi incontri a causa delle ferite rimediate dalle schegge dei vetri distrutti dall’irlandese.
Il danno maggiore lo riportò Chiesa, il quale querelò McGregor dichiarandosi danneggiato non solo fisicamente, ma anche moralmente, visto che all’epoca era in corsa per una chance titolata (avrebbe dovuto affrontare l’ex campione Anthony Pettis).
Sfortuna, scarsa intelligenza e strani incroci del destino. Con i fighters di MMA è davvero difficile annoiarsi…