UFC London, Paul Craig dice la sua: “Battere Volkan Oezdemir sarà un punto di svolta per me”
22 Luglio 2022 0 Di Riccardo ColellaCon UFC Fight Night: Blaydes Vs Aspinall ormai alle porte, sono tanti i fighter che, nelle ultime ore, stanno facendo la voce grossa per assicurarsi le luci dei riflettori. Tra questi c’è Paul Craig che, eterna scommessa della promotion, dovrà vedersela con Volkan Oezdemir nel match di apertura della main card londinese. Non è un mistero che il fighter scozzese abbia fatto registrare un ruolino di marcia piuttosto ondivago da quando è approdato in UFC. Era il dicembre del 2016 e, nel corso del secondo round, Bearjew chiudeva l’armbar che gli permetteva di porre fine alla contesa con Henrique da Silva. Da allora, Paul Craig metteva in cascina un record complessivo di 8-4-1 nella promotion di Dana White sollevando più di qualche perplessità.
A dirla tutta, le prestazioni offerte da Paul Craig non sono mai state soporifere o deludenti. A ben guardare, infatti, sia in caso di vittoria che di sconfitta, tutti e 21 i match disputati finora nelle MMA si sono chiusi prima del limite. L’unica eccezione in carriera è rappresentata da quel pareggio ottenuto contro l’ex campione dei massimi leggeri Mauricio Rua nel 2019, poi vendicato nel rematch disputatosi ad UFC 255 e vinto dallo stesso Craig per TKO. Vero è che nel corso dei suoi primi due anni e mezzo in UFC, sono state più le sconfitte che le vittorie a parlare per lui. Ma è anche corretto sottolineare come, ad oggi, lo scozzese arrivi da una serie di cinque vittorie e un pareggio negli ultimi sei incontri, ottenuti contro avversari di assoluto livello come lo stesso Rua, Jamahal Hill e Nikita Krylov. Ecco perché Paul Craig si dice certo che una vittoria contro l’ex contender al trono dei massimi leggeri Volkan Oezdemir (17-6 MMA e 5-5 UFC) potrebbe spianargli la strada verso la parte alta del ranking.
“Credo che questo sia il mio momento. Sono convinto che nella vita di tutti noi esistano quegli istanti che rappresentano un punto di svolta, e questo sarà uno di quelli, per me. Al momento sono all’ottava posizione del ranking e lui è il numero nove. Ho bisogno di vincere per salire più in alto possibile in classifica e avvicinarmi a quello che è il mio vero obiettivo. Perché è quello che mi sono prefissato e che voglio fare in questo sport”.
Bearjew si è quindi soffermato sul suo avversario, indicato da molti come ormai sulla via del tramonto.
“Il fatto che un fighter possa incappare in alcune sconfitte, non significa che sia in declino. Semplicemente avrà modo di rialzarsi da terra più velocemente dopo le cadute. Se avete paragonato i nostri percorsi sportivi, avrete sicuramente notato come lui abbia ottenuto la title shot dopo aver battuto alcuni grandi atleti, anche se non è andata come avrebbe voluto. Lui ha sempre affrontato avversari pericolosi (Daniel Cormier, Anthony Smith, Dominick Reyes, ndr) uscendone a testa alta. Ecco perché non è possibile pensare che lui sia semplicemente bollito e io sul trampolino di lancio“.
Paul Craig ha poi continuato nella sua analisi, mostrandosi lucido e determinato per quello che desidera dalla propria carriera.
“Non bisogna fossilizzarsi e rimanere nella propria confort zone. Fino a poco tempo fa, ero troppo attendista ma le cose ora stanno migliorando. La gente l’ha capito e dice: “Sì, Paul è bravo nel jiu-jitsu ma se la cava anche in piedi”. La lotta a terra è il mio pane quotidiano, ovviamente, ma negli ultimi incontri ho dato prova di sapermela cavare egregiamente anche nello striking, tanto che due delle mie ultime tre vittorie sono arrivate per KO. Questa era una delle cose che dovevo cambiare nella mia testa, perché cercare di combattere in piedi quando non è nella tua natura, è complicato”.
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Info sull'autore
Giornalista ed infimo quanto discontinuo praticante di bjj, pugilato e muay thai. Scrivo di cinema e sport da combattimento quando non ascolto vinili. Il 23 settembre è uscito il mio libro "Professione Fenomeni".